giovedì 3 aprile 2014

Sostenere le fave per evitare i danni del vento

Sostenere le fave per evitare i danni del vento

Le fave  seminate in novembre sono già molto cresciute, e guadagnando in altezza sono sempre più soggette ad essere abbattute anche da un vento modesto. Per evitare ogni rischio dovuto alla fragilità delloro fusto, occorre predisporre un sistema di tutoraggio.

E’ opportuno collocare dei sostegni (detti, in orticoltura, tutori) per sostenere le piante e contenerle. Mentre nel caso di altri ortaggi come i pomodori si ricorre a singoli paletti (spesso sono usate le canne) per le fave invece è conveniente usare un altro sistema. Infatti non si tratta di sostenere poche piante distanziate tra loro, ma molte piante cresciute abbastanza fittamente.

Inoltre la coltivazione si presenta disordinata, e l’accesso tra le piante è reso difficile per tutte le operazioni necessarie, sia per estirpare le erbe spontanee, che per cimare le piante; così pure sarà difficile operare la raccolta senza danneggiare le piante troppo fitte, che finiranno per intrecciarsi tra loro.

 
 
Coltivare i peperoncini piccanti

Dagli innocui Bell e Poblano  agli infernali Fatali, Habanero , Bhut Jolokia e Trinidad Scorpion Moruga

Coltivare l’orto Editrice 2013 72  pagine. Formato 17x24. Prezzo euro 5,00 
Esistono migliaia di varietà coltivate di peperoncino. Si tratta di una spezia amata e diffusa in tutto il mondo, attorno alla quale si è sviluppata una cultura che vede impegnati migliaia di appassionati. Spesso questi si tramutano in veri e propri collezionisti di varietà , molte delle quali si contendono la palma di peperoncino più piccante al mondo. Dopo una lunga permanenza dell’Habanero ai vertici del Guinness dei Primati, ora è la volta del Bhut Jolokia. Questo libro introduce in modo semplice ma completo all’affascinante mondo dei peperoncini e alla loro coltivazione: anche un piccolo terrazzo può essere sufficiente.
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 In pratica si possono tendere lungo i filari dei fili di rafia colorata che siano visibili e svolgano la funzione di piccoli recinti.

Si procede così: collocare dei paletti ben infissi nel terreno, alla distanza di circa un metro e mezzo l’uno dall’altro. Tendere poi un filo di rafia (quella venduta in rotoli) tra un paletto e l’altro scendendo lungo un lato del filare, poi risalire dall’altro lato facendo in modo che le piante restino racchiuse tra i due tracciati di rafia. Questa operazione va ripetuta anche tre volte, a mano a mano che le piante si sviluppano in altezza.

Ora l’accesso tra i filari è più agevole,si può procedere ad estirpare le erbe selvatiche, se necessario.

 
Coltivare l'orto
di Bruno Del Medico
Seconda edizione 2013
128 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato
Euro 10,00.  Vedi prezzo scontato
Finalmente un manuale sulla coltivazione dell'orto non scritto da qualche eccentrico americano del Tennessee né da qualche professore di agraria, ma da un vero hobbysta. Quando non sapeva ancora camminare, oltre mezzo secolo fa, l'autore accompagnava il padre nel piccolo orto familiare e apprendeva i piccoli trucchi e i segreti antichi di quest'arte. Oggi coltivare un orto non significa più ingegnarsi per sopravvivere, quanto piuttosto scegliere un nuovo stile di vita. Nonostante ciò, le tecniche rimangono le stesse. La tecnica moderna ha introdotto la chimica, che il vero hobbysta rifugge. Questo libro vi darà i migliori suggerimenti per seminare, coltivare e raccogliere gustosissimi ortaggi per la gioia della vostra tavola.
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Coltivare i pomodori nell’orto.

Dalla semina alla raccolta. Varietà, cure colturali, malattie, parassiti, concimazione, potatura.

E-book, 270 pagine. Formato 17x24. 

Illustrato con 250 foto e disegni.

ISBN 978-88-98268-14-6
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La profondità di trapianto varia, a seconda del tipo di ortaggi

La profondità di trapianto non è la stessa per tutti gli ortaggi

Abbiamo acquistato presso il Garden center un bell’assortimento di piantine, ed ora, muniti di paletta o meglio di trapiantatoio, ci accingiamo ad affidare alla terra la prima piantina: un bel pomodoro. Pratichiamo una buca nel terreno, appoggiamo la piantina alla sua nuova sede ed un dubbio ci assale: a quale profondità la dobbiamo interrare?

Molti decidono salomonicamente di mettere alla stessa profondità del contenitore di origine, non sapendo che spesso questo è un errore: infatti una parte del fusto, se interrata, emette nuove radici e questo va sicuramente a beneficio di una futura produzione più abbondante. Ma non è vero per tutte. Per diradare ogni dubbio, ecco in seguito le indicazioni relative alla giusta profondità per i principali tipi di ortaggi.

Cucurbitacee
Le cucurbitacee sono principalmente: anguria, cetriolo, melone, zucca, zucchina

Le cucurbitacee si interrano alla stessa profondità in cui si trovano nel contenitore di provenienza.  Nella figura, piantine di cetrioli lunghi
 

Crucifere
Le crucifere sono: cavoli di tutti i tipi, cime di rapa, ravanello, rucola
Le crucifere si interrano fino al colletto. Spesso i fusti sono molto più lunghi di quelli della foto, in tal caso si possono interrare fino a mezzo fusto. Nella foto, piantine di cavolo cappuccio.
 
 
Coltivare il Gombo
Un ortaggio dai molti nomi: Okri, Bamia, Quiabo

Coltivare l’orto Editrice 2013
48 pagine. Formato 17x24
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Il gombo, che cos’è. Provenienza. Habitat. I nomi. Proprietà ed effetti. Varietà. Esigenze di coltivazione in Italia: innaffiatura, concimazione, pacciamatura, sfogliatura, rincalzo, scerbatura, potatura, tutoraggio. Semina: preparazione del terreno, semiona diretta, semina in vivaio, diradamento, quanti semi, quando spunta. Il trapianto. Parassiti e malattie. Raccolta, utilizzo, conservazione. Il gombo in cucina. Alcune ricette. Dove trovare i semi. Indice analitico.
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Liliacee
Le liliacee sono: aglio e scalogno, cipolla, porro, (più asparago che non si trapianta)

Le liliacee si interrano fino a metà del fusto,compreso tra il terreno originale ed il punto in cui cominciano a divaricarsi le prime foglie. Nella  foto, piantine di cipolla.
 

Leguminose
Le leguminose sono: fagioli, fave, piselli

Solitamente si seminano direttamente in campo, ma non è infrequente trovarle in vasetti. Si interrano mantenendo l'altezza originale del contenitore di provenienza. Nella foto, fagiolino rampicante "Un metro".
 

Umbellifere
Le umbellifere sono: carota, finocchio, prezzemolo, sedano

Si interrano alla stessa profondità in cui si trovano alla provenienza. Nella foto piantine di finocchio molto alte: in tal caso di consiglia di cimarle per favorire una rapida ripresa.
 

500 segreti per avere un orto meraviglioso
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L’antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità. Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L’orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole né insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare.
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Composite
Le composite sono: carciofo, cardo, cicoria, indivia, lattuga, scorzobianca e scorzonera

Si interrano alla stessa profondità in cui si trovano nel contenitore originale. Nel caso delle insalate, meglio qualche di millimetro sopra la superficie  anziché sotto. Nella foto, piantine di lattuga "Canasta"
 

Solanacee e Labiate
Le solanacee sono: melanzane, peperoni, pomodori (più patate che in genere non si trapiantano). Alle labiate appartiene il basilico.

Si interrano abbondantemente, per favorire l'emissione di radici. Se il fusticino non è eccessivamente lungo, fino al colletto eliminando le sporadiche foglioline sottostanti. Nella foto in alto, piantina di peperone friggitello. In basso invece piantine di pomodoro "Piccadilly".

Profondità di trapianto del pomodoro
 
Risparmiare con il compost
144 Pagine. Formato 14X21 cm. Illustrato
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Una famiglia di 3-4 persone con un orto-giardino di ordinaria grandezza può produrre ogni anno 5 quintali di rifiuti organici dai quali si ricavano comodamente 2 quintali di compost, pari a dieci sacchetti di terriccio da giardino da 50 litri. Questo riduce praticamente a zero le spese per acquisto di fertilizzanti. Inoltre, molti Comuni offrono sconti e facilitazioni a chi composta in proprio. Questo libro è un manuale completo per il riciclo dei rifiuti domestici e del giardino. Illustra tutte le tecniche per ottenere gratuitamente un ottimo fertilizzante e  ammendante dei terreni. E’  arricchito da schede, tabelle e immagini che guidano il lettore nella produzione del compost sia nel giardino sia sul balcone di casa, anche con una compostiera autocostruita.

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I lavori nell’orto di Marzo-Aprile

I lavori nell’orto di Marzo-Aprile

Se non lo si è ancora fatto, è tempo di preparare il terreno per le semine. Queste potranno avvenire con tempi diversi, a seconda delle diverse zone climatiche. Semi e piantine vanno messi in terra non  appena la temperatura lo consente. Saranno avvantaggiati coloro i quali hanno coltivato le piantine al riparo. Se non lo avete fatto, potete ovviare acquistando piantine pronte. Questo vi consentiràdi anticipare il raccolto si molte settimane.

Marzo è un mese  di lavoro intenso. Dal punto di vista delle semine si possono seminare la maggior parte degli ortaggi, alcuni in ambiente riparato e altri direttamente all'aperto.
Piantine  di alchechenge pronte al trapianto
Piantine  di alchechenge pronte al trapianto
 
Piante che hanno passato l'inverno nell'orto alla fine della produzione autunnale
Zappettate le file per eliminare le erbe infestanti, ed eliminate le foglie secche o macchiate. e se possibile rincalzate accostando del terreno ai gambi. (Non rincalzare insalate, cicoria e bieta). Eseguite poi una concimazione azotata per favorire la ripresa vegetativa. Potrete disporre un breve di un nuovo raccolto. Se avete lasciato nel terreno i gambi dei cavoli, probabilmente questi avranno emesso dei nuovi germogli. Per favorire le nuove emissioni sarebbe stato utile, in gennaio, fare una incisione a croce profonda un centimetro sul colmo dei gambi.
La bieta coltivata in autunno può offrire un nuovo raccolto primaverile
La bieta coltivata in autunno può offrire un nuovo raccolto primaverile
 
Piante che hanno passato l'inverno nell'orto e devono iniziare a produrre. Piselli e fave
Queste sono tipicamente i piselli e le fave, e alcuni cavoli tardivi. Se non lo avete fatto dovete dotare i piselli rampicanti di tutori: poiché hanno qualche difficoltà iniziale ad arrampicarsi, accompagnate le piante a contatto dei tutori in modo che i viticci possano aggrapparsi più facilmente. Il pisello ama i tutori a frasca, più che i paletti singoli: per esempio, le ramaglie provenienti dalle potature autunnali sono ottime. Anche le fave hanno bisogno di essere sostenute. Per quanto sembrino in grado di stare in piedi da sole, basta una raffica di vento più forte, come accade spesso in primavera, per abbatterle. Neppure le fave si sostengono con paletti singoli. Potete collocare due pali alle due estremità della fila, e racchiudere le piante con una corda tesa ai due lati della fila, oppure con delle canne disposte orizzontalmente ai due lati della fila.
Le fave vanno sostenute per evitare che il vento le rovesci a terra
Le fave vanno sostenute per evitare che il vento le rovesci a terra
 
 
 
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Coltivazioni sotto tunnel o in serra
Se avete delle coltivazioni sotto tunnel, questo è il momento, nelle giornate più calde e nelle ore più assolate, di sollevare i teli per eliminare le condense e ridurre l'umidità interna, che potrebbe facilitare l'insorgere di muffe. Allo stesso modo e nelle stesse condizioni tenete aperte le porte e le finestre della serra.
Per quanto concerne i semenzai, questi hanno particolarmente bisogno di eliminare l'umidità eccessiva, specialmente se state coltivando le piantine in casa, nelle serrette dotate di coperchi di plastica. Nelle ore più calde portate le serrette all'aperto e se la temperatura supera i 20 gradi scopritele per il maggior tempo possibile. Occhio però alle piantine appena nate e ancora troppo fragili per sostenere cambi repentini di clima.
Le fave vanno cimate all'altezza di 100-120 cm per evitare le aggressioni degli afidi, che si concentrano sulle punte
Le fave vanno cimate all'altezza di 100-120 cm per evitare le aggressioni degli afidi, che si concentrano sulle punte
 
 
Cimatura delle fave
Le fave sono tra le prime a fiorire nell'orto, e ci sono eserciti di afidi pronti a colonizzare le punte più tenere. Per scongiurare le aggressioni degli afidi eliminate le cime più tenere al di sopra del metro di altezza; in questo modo favorirete anche l'ingrossamento dei baccelli sottostanti.
Baulatura del terreno. La proda più a destra è stata pacciamata con telo plastico nero
Baulatura del terreno. La proda più a destra è stata pacciamata con telo plastico nero
 
Lavorazione del terreno
La lavorazione profonda del terreno, consistente in una vangatura, si fa preferibilmente in autunno affondando la vanga circa 30 cm e rivoltando le zolle per esporre le larve presenti nel terreno alla predazione degli uccelli. Prima della vangatura si sparge sul terreno il letame, oppure compost o stallatico pellettato, in modo che venga interrato dalla vangatura.
In primavera, prima delle semine, il terreno già fertilizzato può essere lavorato in maniera più superficiale, eliminando le erbe spontanee e tracciando le prode. Le canalette tra una proda e l'altra si ottengono con una pala, sottraendo della terra dallo spazio della canaletta e rivoltandola sullo spazio della proda, in modo che questa risulti più alta. Questa operazione si chiama anche baulatura del terreno. Userete le canalette per irrigare, facendovi scorrere l'acqua. Sulle baulature, invece, verranno collocate le piante in modo che si trovino al riparo dai ristagni di acqua.
Se preferite e se il tipo di ortaggio lo consente potete stendere sui colmi delle baulature del telo plastico nero da pacciamatura, che impedirà la crescita delle piante infestanti. La pacciamatura con telo plastico offre anche il grande vantaggio di mantener eil terreno sottostante più caldo, favorendo la crescita delle piante. Inoltre, il terreno posto sotto il telo è protetto da secchezze e aridità.
Le radici dei finocchi lasciate nel terreno, in primavera emettono nuovi getti tenerissimi
Le radici dei finocchi lasciate nel terreno, in primavera emettono nuovi getti tenerissimi
 
Consigli per le semine e i trapianti
Non abbiate fretta ma aspettate di essere certi che la temperatura non sia ancora troppo bassa. Ogni tipo di ortaggio ha una temperatura preferita per la germinazione e la crescita. Non dovete considerare la temperatura esterna del giorno, ma la media della temperatura giorno-notte considerando anche che di solito la temperatura del terreno è più bassa di quella dell'aria. Potete alzare la temperatura del terreno con la pacciamatura o rendendo il vostro terreno più scuro, nel tempo, aggiungendo compost e materia organica, come per esempio i fondi di caffè.
Seminate su righe disposte da est a ovest (dal sorgere al tramontare del sole) in modo che questo, nel suo percorso quotidiano, possa passare tra le file senza essere ostacolato dalle ombre delle piante. Ciò è specialmente valido per le piante alte, dove una fila alta può ombreggiare la fila adiacente.
Per i trapianti preferite le piantine con pane di terra, invece che quelle a radice nuda, che presentano difficoltà di attecchimento molto più elevate.
Per estrarre le piantine dai supporti di coltivazione si spingono da sotto con una cannuccia di dimensioni adatte
Per estrarre le piantine dai supporti di coltivazione si spingono da sotto con una cannuccia di dimensioni adatte
 
 
Coltivare i peperoncini piccanti

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