venerdì 21 marzo 2014

Trapianto a radice nuda. Superare lo stress da trapianto

Trapianto radice nuda. Superare lo stress da trapianto

Per quanto sia sempre meno usato, nei piccoli orti questo metodo è ancora abbastanza diffuso. Molti preferiscono allestire vivaietti di piantine messe tutte assieme in una terrina o piccola aiuola. Come superare lo stress del trapianto

Rispetto alla semina in contenitori alveolari, dischetti o vasi in torba pressata, e comunque contenitori singoli, la pratica della semina un unico contenitore presenta il grande vantaggio di essere più sbrigativa ed economica. Però può dare notevoli problemi al momento del trapianto, considerando la delicatezza della operazione. Infatti la necessità di estrarre la piantina dalla terra la indebolisce a causa della perdita di una grossa parte delle radici. In questo post alcuni suggerimenti su come evitare per quanto possibile lo stress del trapianto.

La semina in una unica terrina è più economica rispetto quella in contenitori singoli, ma può dare qualche problema al momento del trapianto
 

Accorgimenti di carattere generale
Prima di estrarre le piantine dalla terra bagnare molto abbondantemente il terreno. Successivamente non tirare con le mani ma estrarre le piantine, per quanto possibile, con una zolletta di terra usando un cucchiaino o una forchetta.

Il momento migliore è la sera al tramonto o poco prima, quando il sole sta per calare; in  questo modo la piantina avrà tutta la notte per riprendersi almeno un po’. E’ necessario che le radici comincino a lavorare succhiando dalla terra tanta acqua, quanta il sole ne fa evaporare dalle foglie.

All’atto dell’interramento la terra va ben pressata attorno alle radici. Inoltre, subito dopo il trapianto occorre innaffiare abbondantemente in modo che l’acqua serri ancor più la terra a ridosso delle radici. L’innaffiatura va ripetuta ogni giorno, nei mesi più caldi anche due volte al giorno.

Se necessario predisporre una ombreggiatura con stuoie o strumenti simili, almeno per i primi due giorni.

 
 

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Accanto alle semine previste per ogni periodo vengono presentate una serie di note di lavoro. Un prontuario ecologico fornisce indicazioni e ricette sulla confezione di preparati naturali per la lotta ai parassiti. La rubrica dei Consigli suggerisce molte pratiche e metodi, frutto di esperienze consolidate, per facilitare il lavoro nell’orto. Oltre alle semine vengono segnalati, mese per mese,  gli altri lavori tipici del periodo, in luna calante o crescente.  

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La riduzione di effettua tagliando parte delle foglie, o parte delle radici, o entrambe
 

Riduzione di foglie e radici

In molti casi per facilitare una rapida ripresa della piantina  si rende necessaria le riduzione delle foglie o delle radici, o di entrambe.

In genere se le radici si presentano in lunghi fasci aggrovigliati conviene tagliare il “cespuglio” più esile e contorto per concentrare le forze sulle radici più forti. Così pure se il fogliame è troppo sviluppato, come nel caso di molte insalate, è assolutamente conveniente recidere tutte le foglie (che comunque appassirebbero) a pochi centimetri dal colletto, ben sapendo che comunque presto la pianta ne emetterà di nuove.

Alcune piante gradiscono la riduzione delle sole figlie, altre delle sole radici, altre ancora di tutte e due. Qui sotto allego una tabella con le indicazioni relative a vari tipi di ortaggi.

Riduzioni da apportare alle piantine nei trapianti a radice nuda

Solo le foglie

Solo le radici

Foglie e radici

Barbabietola

Cavoli

Bieta a costa e erbette

Cicoria

Lattughe

Carciofo

Finocchio

Valeriana

Cardo

Prezzemolo

 

Indivia riccia e scarola

Sedano rapa

 

Cipolla

 

 

Porro

 

 

Sedano

 

Ricordo che nei trapianti è necessario tenere presente anche la profondità: infatti alcune piantine devono essere trapiantate facndo in modo che il colletto, cioè il punto di intersezione della pianta nel terreno, si trovi allo stesso livello che aveva prima di essere trapiantata. Altre invece si giovano di un trapianto più profondo.

Nei trapianti occorre tenere conto anche della profondità di trapianto. Nella foto, la profondità consigliata per i pomodori
 
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