martedì 21 gennaio 2014

I lavori nell’orto. Le cure alle piante aromatiche e officinali

I lavori nell’orto. Le cure alle piante aromatiche e officinali
 

Il mese di novembre, con le sue giornate spesso tristi, non invita ad occuparsi dell’orto; è lontano il tempo in cui la lussureggiante vegetazione delle aiuole e il profumo delle piante aromatiche  rallegrava lo spirito.  Nonostante ciò, è necessario impegnarsi anche in questo periodo, se vogliamo che il nostro orto,la prossima primavera, sia ancora più bello.

 

Questo articolo è dedicato alla cura di una parte dell’orto spesso dimenticata, perché composta da piante che solitamente abbisognano di poche cure, essendo rustiche di natura. Parliamo dell’aiuola delle piante aromatiche e officinali. Possiamo distinguerle in due grandi categorie: quelle annuali e quelle perenni.

Le prime non necessitano di cure, in quanto sono destinate a morire e vanno riseminate ogni anno. Le seconde, invece, dovranno superare l’inverno, anche in una condizione apparente di declino, ma pronte a tornar nuovamente floride e splendenti l’anno successivo.

Finocchio selvatico
Il finocchio selvatico va eliminato per liberare il terreno oppure. dopo aver reciso il fogliame appena sopra il colletto, si lasia la radice nel terreno in modo che, la primavera successiva,  possa emettere nuovi getti.
 

Nella prima categoria comprendiamo basilico e prezzemolo e tutte le piante che muoiono in autunno.

Liberate il terreno da tutte le rimanenze della vegetazione e fate una lavorazione profonda, consistente in una vangatura nel corso della quale interrerete del letame (3-4 kg  per mq) o dello stallatico pellettato (2-300 gr per mq). Se ne avete interrate anche del compost a volontà, per migliorare il terreno.  Le aiuole così preparate possono attendere la primavera, quando saranno nuovamente lavorate per ospitare i trapianti o le semine di stagione.  Eliminate i resti della coltivazione del finocchio selvatico, del cerfoglio, del coriandolo e dell’anice.

Radice di finocchio selvatico
Radice di finocchio selvatico
 

Basilico

In alcune zone a clima particolarmente mite, oppure dove c’è la possibilità di riparare il basilico coltivato in vaso, è possibile proseguirla coltura ancora a lungo, quasi fino alla nascita delle nuove semine. Cimate sempre il basilico eliminando gli steli fiorali. Eventualmente recidete la pianta a 15 cm da terra, per favorire l’emissione di nuova vegetazione. Se avete più di una pianta cimatele a rotazione, in modo da avere sempre una pianta con foglie da consumare e un’altra che si sta rigenerando.

Basilico
Il basilico può essere mantenuto produttivo  a lungo cimando sistematicamente gli steli fiorali
 

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Borragine

In novembre, attorno alla vecchia aiuola, si notano numerose piantine nate spontaneamente dal seme delle piante dell’anno precedente.  Eventualmente si possono trapiantare a fine inverno.

 

 Borragine

La borragine che nasce spontanea in autunno può essere trapiantata all'arrivo della primavera
 

Prezzemolo

Il prezzemolo può essere seminato in autunno in modo da averlo tutto l’inverno, se tenuto in luogo non esposto al freddo.

 

Finocchio selvatico e Levistico (sedano di montagna)

In novembre potete estirpare le radici, che possono essere utilizzate in cucina. In alternativa recidete solo il fogliame 5 cm sopra il colletto e lasciate le radici nel terreno: nella primavera successiva emetteranno nuovi germogli.
Radice di prezzemolo
Radice di prezzemolo
 
 

Piante perenni

Per quanto queste piante siano generalmente rustiche e si adattino alle diverse temperature, se nella vostra zona le notti in cui il termometro scende sotto zero sono abituali, dovrete predisporre dei semplici ripari, come per esempio i tunnel composti da archetti metallici su cui si stende del telo plastico. Potete trovare tutti i materiali, a prezzi accessibili, presso i Consorzi agrari dove potranno anche darvi ottimi consigli sui vostri dubbi.

Dragoncello
Dragoncello
 

Se invece vivete in zone in cui le notti gelate sono solo degli eventi occasionali, potete proteggere le colture solo nei momenti del bisogno stendendo del telo di tessuto non tessuto sulle aiuole. Le notti peggiori sono quelle che si preannunciano con cielo limpidissimo e sereno. Il momento peggiore per le piante non è il cuore della notte bensì l’alba, quando la brina attacca gli steli nel punto in cui si immergono nel terreno. In questo senso, una protezione di base consiste nel pacciamare le aiuole stendendo uno strato di foglie secche o paglia alla base delle piante.

Acetosa
Il vaso di acetosa si gestisce da solo. E' consigliabile solo, in inverno,eliminare il fogliame più vecchio
 

Vediamo ora, una per una, molte delle  piante.

Alcune sono a riposo e non richiedono nessun intervento, se non la pulizia del cespo da rami rotti, secchi e deformati. Queste piante sono:

Iperico, Issopo, Melissa, Origano, Ruta, Assenzio, Santoreggia

 

Dragoncello

Nelle zone più fredde proteggete i cespi con pacciamatura e tessuto non tessuto; in altri luoghi rincalzate la pianta.

 

Erba cipollina

Il cespo sembra morire, ma non è necessario nessun intervento e la prossima primavera rivegeterà immancabilmente.


Menta piperita
Dopo lafioritura la menta secca e sem bra morire, ma le radici restano vive e si diffondono nel terreno
 
 

Lavanda

Ripulite la pianta dalle parti secche o malformate. Per tutto il mese di novembre potete prelevare talee legnose per produrre nuove piante.

 

Malva

E’ una pianta rusticissima, che vegeta anche durante l’inverno; è possibile sempre raccoglierne le foglie.

 

Menta

La pianta appare morta, con pochi steli essiccati. In effetti sottoterra si stanno propagando gli stoloni, che in primavera daranno vita a numerose piantine. Questo può avvenire anche a distanza notevole dalla pianta, che perciò è considerata da molti infestante. Per ovviare al problema coltivate le mente in grossi vasi.

 
Rafano o Cren
D'inverno si possono raccogliere le radici del rafano
 

Rabarbaro

La pianta è in riposo e si notano solo delle grosse gemme, a livello del suolo. Fino a marzo si possono raccogliere le radici carnose del rabarbaro, che si possono pulire, sbucciare e tagliare a listarelle. Si possono essiccare nel forno di casa a 30 °C.

 

Rafano o Cren

La pianta va a riposo, e nel periodo invernale si possono raccogliere le radici da utilizzare nella preparazione di salse piccanti.

 
Rosmarino
Rosmarino
 

Rosmarino e Salvia

Si può continuare a raccogliere i rametti o le foglie per uso domestico. In questo mese provvedete a ripulire la pianta da tutti i rami spezzati o secchi, o da quelli che danno un aspetto disordinato alla pianta; il globo dovrebbe apparire sempre compatto e privo di rami isolati che sporgono.

 Timo

Rincalzate le piante alla base, per stimolarle ad emettere nuove radici dai rami che strisciano sul terreno.

 
Salvia
Salvia
 
 
 

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sabato 4 gennaio 2014

Ma di che cavolo parliamo?

Ma di che cavolo parliamo?

Sentiamo citare una moltitudine di tipi di cavoli, alcuni notissimi come il cavolfiore, altri quasi sconosciuti come il cavolo navone. Ma in pratica, quanti tipi di cavoli ci sono? Al di là  dei colori e delle forme, come li possiamo raggruppare secondo una consuetudine che tenga conto della classificazione botanica?

Il cavolo è una pianta erbacea che viene coltivata con un ciclo annuale per il consumo del prodotto, e con un ciclo biennale per l'ottenimento dei semi. La radice è fittonante, il fusto eretto, le foglie possono avere aspetti diversi: in generale sono cerose ed hanno una nervatura mediana molto pronunciata.  I fiori sono di colore giallo, la riproduzione avviene per seme.

Cavolfiore Precoce di Jesi
 

Per le diverse caratteristiche morfologiche, i cavoli si distinguono come elencato nella tabella sottostante. 

Classificazione dei cavoli

Nome comune

Nome scientifico

Cavolo broccolo

Brassica oleracea botritis

Cavolo fiore

Brassica oleracea botritis

Cavolo cappuccio

Brassica oleracea capitata

Cavolo verza o Cavolo di Milano

Brassica oleracea capitata

Cavolo senza testa o cavolo a foglia

Brassica oleracea acephala

Cavolo di Bruxelles

Brassica oleracea gemmifera

Cavolo rapa

Brassica oleracea gongyloides

Cavolo navone

Brassica napus

Cavolo cinese

Brassica pekinensis

 

CavolfioreRomanesco S. Giuseppe e Mont Blanc
Cavolfiore Catanese e Violet Queen
 


Coltivare i peperoncini piccanti

Dagli innocui Bell e Poblano  agli infernali Fatali, Habanero , Bhut Jolokia e Trinidad Scorpion Moruga

Coltivare l'orto Editrice 2013

72  pagine. Formato 17x24. Prezzo euro 5,00

Esistono migliaia di varietà  coltivate di peperoncino. Si tratta di una spezia amata e diffusa in tutto il mondo, attorno alla quale si è sviluppata una cultura che vede impegnati migliaia di appassionati. Spesso questi si tramutano in veri e propri collezionisti di varietà  , molte delle quali si contendono la palma di peperoncino più piccante al mondo. Dopo una lunga permanenza dell'Habanero ai vertici del Guinness dei Primati, ora è la volta del Bhut Jolokia. Questo libro introduce in modo semplice ma completo all'affascinante mondo dei peperoncini e alla loro coltivazione: anche un piccolo terrazzo può essere sufficiente.

PER SAPERNE DI PIU'
 

 

Il cavolo ha origini europee, era conosciuto fin dalla remota antichità , già  dagli egizi, dai greci e dai romani. Dal punto di vista del prodotto ottenuto per la consumazione, il cavolo si distingue come elencato nella tabella sottostante 

Parte commestibile ottenuta dalla coltivazione dei cavoli

Parte

Si ottiene da

Radice

Navone

Fusto

Rapa

Foglie

Cappuccio, Verza, Cinese, Senza testa

Gemme fiorali

Broccolo, fiore


Cavolo broccolo Topper e Calabrese
Cavolo broccolo Southern Comet
 

Un grammo di semi di cavolo ne contiene 300/350. Il seme rimane attivo, cioè capace di germinare, per quattro o cinque anni. la semina può essere fatta direttamente in terra, ma è consigliabile seminare in vasetti singoli per utilizzare, nel trapianto, solo le piantine migliori. L'emersione delle piantine avviene dopo 8-10 giorni, alla temperatura di 25-30 gradi. Temperature diverse possono causare una emersione molto ritardate, o anche la prefioritura della pianta che va a fiore ancora prima di aver sviluppato la parte commestibile.


Cavolo cappuccio Cabeza negra
Cavolo cappuccio Cuor di bue

 


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L'antica abitudine di coltivare un orto sta tornando di grande attualità . Dopo qualche decennio trascorso nella illusione di un consumismo facile senza prezzi da pagare, ci stiamo accorgendo che alcuni prezzi ci sono: la rinuncia alla genuinità  dei cibi e una totale subordinazione a un sistema produttivo di cui non si conoscono i meccanismi. L'orto come lo si intende oggi non è solo una piccola fonte di reddito, ma soprattutto una nuova filosofia di vita, un metodo sano per recuperare il giusto rapporto con la natura, con la terra e con il cielo. Purtroppo, molte conoscenze sono andate perse, e oggi non esistono scuole nà© insegnanti in grado di trasferire cognizioni non accademiche, ma pratiche, a chi vuole incominciare.
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Il cavolo può essere seminato in diversi periodi, in modo da ottenere una produzione lungo tutto il corso dell'anno. Nella tabella che segue sono riportati i periodi indicativi di semina all'aperto; occorre tenere conto delle diversità  climatiche delle diverse zone d'Italia.
 
Cavolo cappuccio Mercato di Copenhagen e Gloria di Enkuizen
Cavolo verza Padovano e San Martino
Cavolo verza Violaceo di Verona e Pasqualino

 

 


Come CONCIMARE L'ORTO
Uso dei concimi
organici e chimici
con la ricetta per ogni ortaggio
, anche in vaso. Fertilizzare il terreno  con il compost

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L'orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l'aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l'esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Anche nei piccoli orti domestici diventa sempre più difficile fornire annualmente le dosi minime necessarie di concimi organici, per diversi motivi quali i problemi di gestione pratica e igienica degli stallatici, la difficoltà  di reperimento dovuta alla rarefazione delle stalle e, nelle zone più abitate, i problemi di convivenza con il vicinato. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità  di nutrimento al terreno, la cui fertilità  va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica.

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Periodi di semina (all'aperto)  e raccolta delle diverse varietà  di cavoli

Nome comune

Semina

Raccolto

Cavolo broccolo

Aprile-maggio

Estate

Giugno-luglio

Autunno

Agosto-settembre

Inverno

Cavolo fiore

 

Brassica oleracea botritis

Cavolo cappuccio precoce

Luglio-settembre

Aprile-giugno

Cavolo cappuccio intermedio

Marzo-giugno

Luglio-ottobre

Cavolo cappuccio Tardivo

Marzo-giugno

Settembre.marzo

 

 

 

Cavolo verza o Cavolo di Milano

Febbraio

Agosto

Marzo-giugno

Settembre-Inverno

Agosto-ottobre

Inverno

 
Cavolo verza di Piacenza invernale
Cavoli di Bruxelles

 

Nome comune

Semina

Raccolto

Cavolfiore precoce

Maggio

Ottobre-novembre

Giugno-luglio

Dicembre-gennaio

Settembre-ottobre

Aprile-giugno

Cavolfiore intermedio

Giugno

Novembre-dicembre

Luglio

Gennaio-febbraio

Cavolfiore tardivo

Luglio

Marzo-aprile

Cavolo senza testa o cavolo a foglia

Febbraio

Luglio-agosto

Marzo-maggio

Settembre-novembre

Giugno-luglio

Novembre

Agosto-settembre

Inverno

Cavolo di Bruxelles

Febbraio-aprile

Ottobre

Maggio-giugno

Novembre-febbraio

Cavolo rapa

Marzo-aprile

Giugno-settembre

Maggio-giugno

Settembre-ottobre

Luglio

Novembre

Cavolo navone

Marzo-agosto

Settembre-inverno

Cavolo cinese

Marzo-aprile

Estate

Agosto-settembre

Autunno-inverno

 
Cavolo di  Bruxelles Hilds Ideal
Cavolo cinese Monument e Nagaoka
Cavolo cinese Michihili

 

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Il trapianto si fa, solitamente, dopo 30-40 giorni dalla semina, quando le piantine sino alte 15-20 cm e comunque hanno 5.6 foglie. Il trapianto si fa interrando abbondantemente il fusto, perchà© in questo modo la pianta emetterà  nuove radici. La concimazione deve essere fatta preventivamente usando in abbondanza letame, perchà© il cavolo è una pianta vorace. L'irrigazione è indispensabile subito dopo il trapianto e nel periodo estivo.
 

Cavolo navone Bianco d'inverno
Cavolo navone in diverse varietà 
Cavolo rapa Bianco di Vienna e Violetto di Vienna

 


Coltivare l'orto

di Bruno Del Medico
Seconda edizione 2013
128 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato
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Finalmente un manuale sulla coltivazione dell'orto non scritto da qualche eccentrico americano del Tennessee nà© da qualche professore di agraria, ma da un vero hobbysta. Quando non sapeva ancora camminare, oltre mezzo secolo fa, l'autore accompagnava il padre nel piccolo orto familiare e apprendeva i piccoli trucchi e i segreti antichi di quest'arte. Oggi coltivare un orto non significa più ingegnarsi per sopravvivere, quanto piuttosto scegliere un nuovo stile di vita. Nonostante ciò, le tecniche rimangono le stesse. La tecnica moderna ha introdotto la chimica, che il vero hobbysta rifugge. Questo libro vi darà  i migliori suggerimenti per seminare, coltivare e raccogliere gustosissimi ortaggi per la gioia della vostra tavola.
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La rotazione è importante, cioè in cavolo non va mai coltivato per più anni nello stesso luogo per evitare il diffondersi di malattie come l'ernia del cavolo. Uno dei parassiti più accaniti contro il cavolo è la farfalla cavolaia, che si può combattere biologicamente irrorando le piante ogni 7-10 giorni con macerato di foglie di pomodoro. Mettete in un secchio 5 litri di acqua e 500 grammi di foglie di pomodoro, e lasciate macerare per un paio di giorni. Al termine filtrate bene in modo che il prodotto possa essere distribuito con uno spruzzatore.  Prima di irrorare diluite il liquido al 50% con acqua naturale, e aggiungete ad ogni litro di prodotto un cucchiaio di scaglie di sapone di Marsiglia facendole sciogliere bene. L'aggiunta del sapone fa sì che il prodotto aderisca meglio alle foglie cerose del cavolo.
 
Cavolo rapa Delikatessen
Cavolo a foglia Friulano e  RiccioDwarf Green Curled
Cavolo a foglia Nero di Toscana
 
 
 
 
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