domenica 7 dicembre 2014

Orto. Preparazione alle semine. Vangatura e concimazione.

Orto. Preparazione alle semine. Vangatura e concimazione.
L’epoca ideale per la vangatura è l’autunno, periodo in cui è umido al punto giusto senza essere bagnato e le coltivazioni estive sono terminate. In queste condizioni il terreno può essere rivoltato in modo da rendere più soffice il letto di semina e più agevole la germinazione o l’espansione delle radici per le piantine trapiantate.
 
La vangatura consiste nel rivoltamento del terreno fino a una profondità di 25-30 centimetri
 

Il terreno stesso ricava molti vantaggi dalla vangatura. Dal punto di vista fisico, portando in alto gli strati più profondi si aumenta la superficie di suolo esposta agli agenti atmosferici, che disgregano le particelle: si migliora in questo modo la struttura glomerulare e si favorisce l’aumento della porosità del terreno,con uma migliore circolazione di aria, acqua  e sostanze nutritive.

A sinistra una PALA, inadatta alla vangatura. Al centro una vanga dotata anche di un accessorio utile a spingerla nel terreno con il piede. A destra il rastrello del tipo più adatto nell'orto.
 

Aria e acqua più distribuite migliorano la solubilizzazione degli elementi chimici già presenti e di quelli aggiunti tramite la concimazione. Il movimento dello strato di terra incrementa l’attività dei microrganismi del terreno.
L’aggiunta di sostanza organica come il compost, che viene incorporato tramite la vangatura, favorisce la presenza di organismi utili come i lombrichi. D’altra parte molti insetti terricoli (e purtroppo I lombrichi stessi) vengono esposti alla superficie ed all’azione degli uccelli insettivori.

Come può presentarsi inizialmente un terreno da vangare
 
 
 

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L’attrezzo migliore per eseguire una buona vangatura è la vanga, che può avere forme diverse ma nella sostanza è costituito da una lama metallica dritte dotata di un manico per poter essere manovrata. La forma può essere a V oppure rettangolare, e comunque deve essere abbastanza dritta de poter penetrate con facilità nel terreno. In questo senso va evitato uno strumento abbastanza simile ma del tutto inadeguato, detto, pala.  La pala si usa per raccogliere del materiale da spostare, quindi ha una lama fine e leggera, concava, adatta a raccogliere e non a penetrare. Anche il manico della  pala è ricurvo e la rende poco adatta ad essere infitta nel terreno.

Anzitutto il terreno va ripulito da erbe eccessivamente alte, sassi e altri ostacoli. Le erbe più basse possono essere interrate con la vangatura
 

Si vanga quando il terreno è umido al punto giusto, cioè, come si dice, “è in tempera”. Un  terreno troppo asciutto e secco rende estremamente faticosa la vangatura per la difficoltà di infiggere la lama profondamente; viceversa un terreno troppo bagnato aderisce allo strumento di lavoro. Occorre dire che anche il tipo di terreno influisce sulla vangatura. Un terreno argilloso, asciutto o no, è comunque lavorabile con molta più difficoltà di uno sabbioso. 

In mancanza di letame si può usare lo stallatico pellettato, reperibile presso i Garden Center oppure, in confezioni più economiche, presso i Consorzi agrari.
 
 
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La vangatura si esegue scegliendo una parcella di terreno ben definita. Vangate il vostro orto a pezzi: vi conviene scegliere, di volta in volta, una striscia larga circa due metri e lunga come l’area da vangare. Ripulite bene questa striscia da tutto quanto, in superficie, può ostacolare la vangatura: togliete perciò tutti I residui delle coltivazioni precedenti. Se il terreno è nuovo eliminate le pietre e ogni altro intralcio.

Prima di vangare spargete sul terreno ripulito uno strato abbondante di compost (terriccio) e lo stallatico pellettato
 
 
 

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L’erba bassa può rimanere, restando inteso che rivoltando le zolle la interrerete. Le erbe infestanti vanno eliminate a mano a mano che si vanga, estraendole dalla terra smossa e cercando di portare via anche le radici. Un  discorso a parte merita la gramigna: questa si presenta sottoterra come delle radici bianche dotate di internodi, che colonizzano il suolo. E’ inutile strappare la gramigna in superficie se non si eliminano TUTTI gli internodi nel terreno. Questo può essere fatto solo in fase di vangatura: nelle piazzole particolarmente infestate occorre vagliare ogni palata con le mani per tirare fuori tutti gli spezzoni di radice.
Dopo aver ripulito la parcella spargetevi sopra il letame (se ne avete) oppure uno strato abbondante di compost (3-5 cm) e/o dello stallatico pellettato in misura di 150-300 grammi per metro quadrato. A questo punto, dotati di vanga e stivali, siete pronti a vangare.

La vangatura deve essere profonda come la lama della vanga
 

Per la vangatura si procede all’indietro. Posizionatevi in testa alla parcella preparata e scavate una trincea profonda quanto la lama della vanga e larga circa 25 cm, che prenda tutta la testa della parcella. La terra che eliminate scavando questa trincea la spargete con la stessa vanga buttandola all’indietro.
Ora partite da un lato della parcella, infilate la vanga nel terreno in modo da afferrate una zolla larga 15 cm e profonda come la vanga, alzate la vanga e rovesciate la zolla netta trincea che avere appena scavato. La zolla va letteralmente rovesciata, in modo che la superficie vada sotto e la parte inferiore resti in alto.

Dopo la vangatura, utilizzando il rastrello, livellate il terreno
 

Prendete una seconda zolla a lato della prima e fate la stessa cosa. Continuate così finché sarete giunti all’altro lato della parcella: ora la prima trincea sarà riempita, ma ne avrete creata un’altra.  Proseguite ricominciando dal lato in cui vi trovate, una vangata alla volta scavate la terza trincea e riempite la seconda, e così via, fino alla fine della parcella. Qui resterà l’ultima trincea, che riempirete prelevando della terra smossa con l’aiuto del rastrello dalla superficie della parcella appena vangata, tirandola nella trincea in modo da riempirla.

Potete tracciare le canalette che serviranno sia per il vostro passaggio che per l'irrigazione. Le prode non dovrebbero essere più larghe di 40-50 cm
 

Il lavoro potrà essere finito spianando bene la superficie della parcella vangata con un sapiente lavoro di rastrello, con il quale, trascinando la parte superficiale del terreno in modo opportuno, darete alla parcella una leggerissima pendenza verso la direzione in cui preferite che scorrano le acqua delle eventuali piogge:dovete assolutamente evitare che nella zona coltivata si creino avvallamenti anche minimi che possano trasformarsi in pozzanghere.

Vangatura del terreno
 
 

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Le aiole di coltivazione dovranno essere sempre sopraelevate, rispetto il terreno dei sentierini e delle canalette di irrigazione,di almeno 10 cm. Le pozzanghere ed i ristagni di acqua asfissiano le piante. Poiché sarà sempre preferibile innaffiare per scorrimento anziché a pioggia, create tra le aiuole delle canalette nelle quali farete scorrere l’acqua (anche queste perciò dovranno avere una pendenza, anche se leggerissima, tra l’inizio e la fine).

La prima volta che fate scorrere l’acqua nelle canalette questa non riesce ad arrivare fino in fondo, oppure ci arriva troppo velocemente. Mentre le canalette si riempiono d’acqua, aiutandovi con una zappa, fate in modo che la pendenza sia quella giusta per avere un riempimento omogeneo da cima a fondo. Dopo questa prima laboriosa regolazione, sia perché il fondo si assesta, sia perché voi ci camminerete regolarmente dentro, le canalette acquisteranno la capacità di riempirsi velocemente.

 

IMPORTANTE

Se volete che le vostre piante prendano tutto il sole di cui avranno bisogno, fate in modo che le file (e quindi le canalette) siano disposte quanto più possibile da est a ovest, cioè dalla direzione in cui il sole sorge a quella in cui tramonta
Sulle prode può anche essere steso del telo nero, in funzione di pacciamante: riscalda il terreno e blocca la crescita di erbe infestanti
 
 
 

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venerdì 14 novembre 2014

Lavori nell’orto di novembre. Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, costruire un tunnel plastico

Lavori nell’orto di novembre.  Semine, raccolti, compostaggio, pacciamatura, costruire un tunnel plastico

Le aiuole che hanno terminato la produzione possono essere lavorate e lasciate a riposo fino alla primavera successiva; è anche possibile però, dopo una  opportuna lavorazione, utilizzarle per la produzione invernale. In particolare le aiuole che hanno ospitato ortaggi esigenti in fatto di concimazione possono offrire ancora dei vantaggi a verdure non troppo esigenti, come per esempio fave e piselli.

Tomatillo
L'orto di novembre si presenta abbastanza spoglio per l'esaurimento di molte coltivazioni estive. Nella foto, il tomatillo è quasi pronto per la raccolta
 
 
 

Intanto il nostro impegno nell’orto è calato molto, sia perché le innaffiature sui vanno diradando nel tempo, sia perché  l’eliminazione delle erbe spontanee, la raccolta e altri interventi si vanno riducendo sempre più.Ciò non deve fornire la scusa per indulgere alla pigrizia, perché le cose da fare nell’orto d’autunno sono veramente tante.

 

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Tomatillo fiorito
Una pianta di tomatillo nella prima fase della fioritura
 
Feijoa
La feijoa sta concludendo la sua produzione
 

 

Come CONCIMARE L'ORTO
Uso dei concimi
organici e chimici
con la ricetta per ogni ortaggio
, anche in vaso. Fertilizzare il terreno  con il compost

110 Pagine. Formato 17x24 cm. Illustrato

L’orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l’aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l’esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità di nutrimento al terreno, la cui fertilità va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica.

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Iniziare il compostaggio

Per esempio questi mesi sono ideali per impostare nell’orto una catena di compostaggio, che ci consentirà di avere sempre dell’ottimo terriccio disposizione gratuitamente. L’autunno è il periodo migliore per cominciare perché ci troviamo a disposizione quantità rilevanti di materiale da compostare: foglie secche, residui delle coltivazioni come piante di ortaggi non più produttive, residui di potature, materiale vario derivante dalla pulizia superficiale delle aiuole, e tantissimo altro.

Compostaggio
Alcune idee per realuzzare una compostiera artigianale
 

Immaginate solo quanto materiale può fornire l’eliminazione di una o due file di pomodori o zucchini che hanno finito il ciclo. Si tratta di materiali biodegradabili che una volta si bruciavano: non fatelo, perché quei residui contengono ancora molta parte delle sostanze nutrienti che hanno assorbito dal suolo.

Compostiera autocostruita
Una compostiera autocostruita con rete metallica
 

Bruciandoli, le disperderete inutilmente nell’atmosfera. Compostandoli, le trasformerete in terriccio fertile cioè in humus che, sparso sul terreno,  gliele restituirà. Questo significa non impoverire il terreno ed evitare di dover reintegrare la sua fertilità con l’apporto di concimi chimici.

Compostaggio
Una batteria di compostiere prevede che alcune maturano indisturbate mentre altre vengono riempite
 
 

Risparmiare con il compost  Manuale completo per il riciclo dei rifiuti domestici e del giardino

Coltivare l'orto Editrice, 2013. Seconda edizione.

144 pagine. Illustrato

Una famiglia di 3-4 persone con un orto-giardino di ordinaria grandezza può produrre ogni anno 5 quintali di rifiuti organici dai quali si ricavano comodamente 2 quintali di compost, pari a dieci sacchetti di terriccio da giardino da 50 litri ciascuno.
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Per un orto di un centinaio di metri quadrati potete avviare un ciclo di compostaggio che vi darà terriccio per tutto l’anno. Predisponete almeno due compostiere: non occorre acquistarle, costruitele voi stessi utilizzando un pezzo di rete alto 130 cm e lungo 4 metri circa, chiuso a cilindro  e appoggiato semplicemente al suolo.

Compostaggio
I residui delle coltivazioni possono finire tutti nella compostiera, salvo le piante ammalate da virus
 

Rivestitelo preferibilmente all’interno  con del telo nero e cominciate a riempirlo con tutti gli scarti: a mano a mano che il materiale sale procurate dei fori sul telo nero in modo che circoli aria nel materiale. Ricordate di miscelare in parti più o meno uguali materiale secco (foglie morte) e materiale verde (piante ancora verdi, scarti di cucina, sfalci di prato).  

 
 

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Semina e raccolto di ortaggi insoliti
Ficoide glaciale
Il ficoide glaciale è un ortaggio insolito di cui parleremo in un prossimo articolo
Morella Sunberry
Anche la Morella Sunberry verrà trattata in un prossimo articolo 
 
Kiwano
Il Kiwano, come il cetriolo, va raccolto quando non ha ancora sviluppato i semi. L'esemplare più a destra  è pronto alla raccolta.
 
 

Lavorazione del terreno

Anche se volete riutilizzare subito l’aiuola per una nuova coltivazione, sottoponetela ad una lavorazione come descritto qui di seguito.Anzitutto, rimuovete tutto il materiale secco, le erbe e le foglie e mettetelo sul mucchio del compost. Sulla superficie ripulita spargete del compost vecchio di qualche mese, del letame naturale se ne disponete oppure dello stallatico pellettato che potete trovare presso i consorzi agrari.Vangate profondo quanto la lama della vanga, cioè 25-30 cm rivoltando bene le zolle in modo che la terra di sotto venga a trovarsi di sopra, e il compost o letame risultino interrati.

 
 

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Aiuole rialzate  (baulate)
Aiuole rialzate  (baulate)
 

Lasciate così la terra vangata per qualche giorno, in modo che gli uccelli insettivori vi vengano a razzolare eliminando buona parte delle larve e uova di parassiti. Se volete far risposare il terreno lasciatelo così fino al mese di marzo, quando ripeterete l’operazione, questa volta però senza aggiungere nessun fertilizzante se non il compost, che non guasta mai. L’operazione successiva, che potete fare fin da subito o in primavera, consiste nel livellare l’aiuola con il rastrello disegnando il contorno delle file su cui seminerete.

Lavorazione del terreno
Nella lavorazione del terreno si sparge preventivamente letame o compost che viene interrato dalla vangatura
 
 
G

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Curate il deflusso della pioggia per evitare pozzanghere sulle colture. Se fate la nuova semina in questo mese  tracciate con la pala dei sentierini tra una fila e l’altra, spostando la terra sulla zona di semina, in modo che questa risulti più rialzata dei sentierini che userete per camminare: in questo modo, in caso di pioggia, questa scorrerà via lungo i sentierini, più profondi, senza affogare le piante situate più in alto. E’ sufficiente un dislivello di 15-20 cm.

 

Ora  i nostri E-book sono disponibili anche su CD. Acquistandoli in questa forma li riceverete comodamente a casa vostra. Potete ordinarli nel nostro negozio online, anche con pagamento in contrassegno postale. www.ortoshop.eu

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L'alfabeto dell'orto
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L'orto e la luna
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Coltivare i pomodori nell'orto
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Orto biologico e sinergico
Seminare con successo per raccogliere con abbondanza

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Prontuario di lotta biologica contro i nemici dell'orto
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Macerati, infusi, decotti. Preparati biodinamici per la salute dell'orto
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Predisporre le protezioni, Costruire un tunnel plastico

A novembre potete cominciare ad approvvigionarvi con i materiali necessari alla costruzione dei tunnel plastici protettivi. Avete bisogno di telo plastico PVC dello spessore di 0,04 mm, che potete trovare presso i consorzi agrari. Spesso negli stessi consorzi potete trovare anche degli archetti metallici già pronti per la costruzione dei tunnel. Gli archetti vanno infissi nel terreno a cavallo della coltivazione, alla profondità di 20-30 cm circa. La sommità dell’archetto deve essere situata ad almeno 50 cm per le insalate e gli ortaggi bassi, ed a 70 cm per quelli più alti. Se non trovate archetti già pronti acquistate del fil di ferro o tondino di ferro del diametro di 7-10 mm almeno, tagliateli alla lunghezza di 2,50- 3,00 mt e piegateli voi stessi ad arco, per esempio appoggiandolo ad una botte. Tenete conto comunque che il film plastico non deve toccare la pianta e che più alto è, maggiore è la camera d’aria e quindi la protezione. E’ anche vero che nelle coltivazioni primaverili le piante verranno scoperte, per sopraggiunta primavera, prima che siano cresciute del tutto. Un tunnel adeguato si costruisce mettendo gli archetti alla distanza massima di un metro uno dall’altro. Per una maggiore solidità dell’insieme collegate gli archetti con un filo di ferro che andrà assicurato a due picchetti posti ai capi della fila.

Sistema di tunnel plastici
Sistema di tunnel plastici
 

Il telo va allungato sulla struttura, interrandolo profondamente da un lato. Tendetelo e appoggiatelo sulla buca di interramento posta all’altro lato. Coprendo il telo con palate di terra non solo lo si interra, ma lo si tende ulteriormente. Per quanto concerne i due lati, uno può essere fissato accuratamente accumulando terra sul bordo. L’altro, quello posto possibilmente in direzione del  sorgere del sole, sarà  fissato meno stabilmente in modo che sia possibile, in caso di necessità, sollevarlo sia per arieggiare le piante che per altre operazioni colturali.

 Rincalzi e pacciamature

Novembre è il mese dei rincalzi a fini protettivi. Rincalzare significa accostare terra alla base della pianta, per proteggere il punto in cui il colletto penetra nel terreno perché se il terreno gela la pianta morirà proprio per il congelamento di quel punto. Quindi terra smossa, foglie, carta e cartone, e ogni altro materiale accostato alla base della pianta impedisce al terreno di gelare.

Vangatura e baulatura
Dopo la vangatura e la baulatura, le zone destinate alla semina possono essere pacciamate con telo nero: oltre a bloccare la crescita delle infestanti, questo contribuisce a riscaldare il terreno
 
 
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Cicoria selvatica
La cicoria selvatica può essere raccolta asportando le radici dal terreno: queste, ripiantate nell'orto, possono formare una aiuola di autentica cicoria selvatica.  Ripiantate in vaso, possono dare cicoria anche sul balcone.
 
 
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